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[personal profile] hapworth92
Iniziativa: COW-T #14, Quarta settimana
Prompt: Testo in stile copione (M1)
Parole: 1008

Una notte nella casa stregata


Personaggi: Kevin, Harold, Fantasma.

Ambientazione: La casa abbandonata dei Collins.


[La scena si apre su un’enorme casa diroccata, illuminata flebilmente dalla luce della luna. Si sentono gufi e grilli, ma anche un leggero calpestio del terreno e dal sentiero che dà sul cancello socchiuso appaiono due ragazzi che proseguono verso la casa camminando sull’ampio prato.]


Kevin: Mi stai dicendo che credi a queste cavolate, Harry?


Harold: Te lo giuro, mia sorella mi ha detto che lei e le sue amiche sono scappate a gambe levate.


[Kevin fa un gesto con la mano, come per scacciare un insetto.]


Kevin: Tua sorella è una fifona e lo sappiamo entrambi. Le sue amiche non sono molto meglio.


Harold: Ehi! Solo perché sei figlio unico non vuol dire che puoi insultare le sorelle degli altri.


[Harold è visibilmente indispettito e incrocia le braccia al petto. La luna appare più grande di poco prima.]


Kevin: Sto solo dicendo che sono femmine e le femmine hanno paura di tutto.


[Harold fa per dire qualcosa, ma viene interrotto dallo scricchiolare del portone che Kevin sta cercando di aprire. La serratura scatta e la porta si apre.]


Kevin: Perfetto.


[Kevin si volta verso Harold e gli fa cenno di seguirlo.]


Kevin: Andiamo, muoviti Harry!


[Harold non sembra molto convinto, ma dopo pochi istanti entrano entrambi nella casa.

All’interno l’ambiente pare fatiscente e un po’ cadente, si sentono strani rumori.]


Kevin: Wow, che figata.


Harold: Se lo dici tu… A me sembra una vecchia casa che cade a pezzi.


[Kevin sorride malignamente, mentre Harold si stringe le braccia intorno al petto.]


Kevin: Lo dici solo perché hai chiaramente paura.


Harold: Sì, va bene? Sono terrorizzato! Non senti questi rumori inquietanti? E se ci sono dei fantasmi in giro? Se…


Kevin: Credo sia più probabile incontrare qualche senzatetto.


Harold: Fanno comunque paura, cazzo!


[Kevin si volta verso Harold e assume un’espressione scandalizzata, portandosi una mano alla bocca.]


Kevin: Hai detto una parolaccia!


Harold: Certo, pensavi non le dicessi?


Kevin: Tua madre dice sempre che non lo fai.


[Harold sbuffa divertito, agitando una mano.]


Harold: Mia madre non sa un sacco di cose.


Kevin: Tipo che stiamo assieme?


[Harold arrossisce, distogliendo lo sguardo.]


Harold: … sì, tipo quello.


[All’improvviso si sente un rumore di trascinamento dal piano superiore che fa sobbalzare entrambi.]


Harold: Che cosa è stato?


Kevin: Non lo so, vado a vedere. Tu resta qui.


[Kevin fa per andare verso le scale. Harold lo afferra per il polso, trattenendolo.]


Harold: Non ci pensare nemmeno. Non voglio restare solo qui dentro!


Kevin: Fifone.


[La scena si sposta in una stanza buia, mentre si sentono Kevin e Harold parlare. Una strana forma nasce dall’oscurità, con le fattezze umane ma dal colore traslucido. Ha un sorriso divertito sul volto.]


Fantasma: Magari posso fargli qualche scherzetto.


[Il fantasma sparisce e la scena torna su Kevin e Harold, intenti a salire insieme le scale mentre battibeccano.]


Harold: Non mi lasceresti da solo se apparisse un fantasma, vero?


[Kevin sbuffa, ma stringe la mano di Harold mentre salgono le scale.]


Kevin: Non lo farei. Ma i fantasmi non esistono, te l’ho detto.


Harold: Ne sei un po’ troppo sicuro.


Kevin: Pensi che se esistessero si disturberebbero a infastidire due ragazzini come noi?


Harold: Forse hai ragione ma…


[All’improvviso si sente il rumore di una porta sbattuta. Harold sobbalza, Kevin si guarda intorno.]


Harold: HAI SENTITO? SICURAMENTE È UN FANTASMA!


Kevin: Era una porta che si chiudeva, sarà colpa del vento.


[Harold è visibilmente provato, Kevin non sembra essere spaventato. I due continuano a camminare lungo il corridoio di legno cigolante.]


Harold: Kev, torniamo a casa…


Kevin: Neanche per sogno. Era il nostro patto: passare una serata dentro la villa dei Collins. 


[Harold rabbrividisce, scuotendo la testa e cercando di trattenere Kevin dall’avanzare.]


Harold: L’idea era simpatica sulla carta, ma adesso ci siamo entrati, abbiamo fatto un giro… non potremmo considerare la cosa fatta?


Kevin: Vuoi solo tornare a casa.


[Harold annuisce vigorosamente.]


Harold: Certo che sì! Preferisco stare a casa che qui dentro, ho paura Kev.


[Kevin si volta verso il compagno, sospira brevemente e poi lo abbraccia.]


Kevin: D’accordo. Se questa cosa ti spaventa così, andiamo a casa.


[Harold, visibilmente rassicurato, si appoggia a Kevin. Un rumore di porte che si aprono fa sobbalzare entrambi separandosi. Tutte le porte del corridoio si sono aperte insieme.]


Kevin: OH CAZZO! Non ci posso credere!


[Kevin sembra esaltato, mentre Harold è terrorizzato.]


Harold: Kev…


[Le porte cominciano ad aprirsi e chiudersi ritmicamente.]


Kevin: Wow. Allora forse…


Harold: NON DIRLO.


Kevin: … forse è davvero stregata!


[Harold afferra la mano di Kevin e si mette a correre urlando, scendendo le scale per guadagnare l’uscita, mentre Kevin ride.]


Harold: Cazzo, cazzo, cazzo.


[I due escono fuori di corsa, Harold visibilmente pallido si sdraia sull’erba, Kevin si volta verso la casa. Il portone è ancora aperto.]


Kevin: CHE FIGATA.


[Kevin si lascia cadere sull’erba, rotolandosi e ridendo.]


Harold: Tu sei pazzo.


Kevin: No, semplicemente trovo che sia stato super emozionante. Cioè Un vero fantasma, Harry! Ma ci pensi? E se riuscissimo a stabilire un contatto?


Harold: UN COSA? TU VORRESTI TORNARE DENTRO?


Kevin: Perché no? Ha solo sbattuto un paio di porte, niente di pericoloso.


[Harold trema visibilmente, osservando di sottecchi la casa. Poi torna a guardare Kevin.]


Harold: Io lì dentro non ci torno manco morto, Kev. 


[Kevin sorride, abbracciando Harold che trema.]


Kevin: D’accordo, d’accordo. Però ammetterai che l’esperienza ha avuto il suo perché.


Harold: Ma anche no, Kev. Me la stavo facendo sotto.


[Harold si stacca da Kevin, si alza e comincia a rassettarsi. Kevin fa lo stesso.]


Harold: Credo sia stata l’esperienza più terrificante della mia vita.


[Il portone della casa, ancora aperto, si chiude, facendo scoppiare a ridere Kevin.]


Kevin: Fantastico, è stato fantastico.


Harold: No, è stata una merda.


[Harold si alza, afferra la mano di Kevin e lo trascina via. La scena si chiude mentre da una delle finestre della casa una sagoma flebilmente illuminata fa un gesto di saluto. La sua espressione è sorridente.]

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